Il Tricolore, patrimonio di tutti nel Mondo

Anche i Rotary Club dell’Area senese hanno contribuito a festeggiare il compleanno del Tricolore, aderendo all’iniziativa del Distretto 2071.    Per la ricorrenza è stata individuata come luogo ideale la prestigiosa Sala delle Lupe del Palazzo Pubblico, sede del Comune che ha anche concesso alla manifestazione, insieme alla Prefettura, il proprio Patrocinio per l’alto valore morale e simbolico della manifestazione.

L’evento, organizzato da Carlo Ughi, quale coordinatore, e dai Presidenti dei sette Club Rotary dell’Area, è stato magistralmente condotto da Elisabetta Miraldi  e Claudio Giomini, anch’essi soci del Siena e Siena Est, ha avuto inizio con un collegamento da Firenze per il saluto del Governatore Damiani al quale ha fatto seguito il saluto per il Comune di Siena da parte dell’assessore Enrico Tucci. Si è poi entrati nel vivo della serata, con il dare vita ad un percorso spazio/temporale, che ha coinvolto i numerosissimi presenti, evidenziando lo spirito unitario della nostra bandiera, simbolo fondamentale del nostro paese.    Partendo dalla indicazione del Governatore “La nostra Bandiera, patrimonio di tutti”, la linea guida dell’incontro è stata estendere il concetto interpretandolo come “Il Tricolore, patrimonio di tutti nel     Mondo”.

“Bandiera e Sport” è il titolo utilizzato per mettere in luce il forte legame che c’è tra il tricolore e lo sport, quando vittoriose prestazioni dei nostri atleti, preparate con sacrifici, impegno e dedizione, lo fanno issare sul pennone, accompagnato dall’inno di Mameli, provocando in tutti noi sensazioni intense ed emozionanti. I RC in questa circostanza hanno avuto l’onore di ospitare due campioni che hanno portato al successo il Tricolore nel Mondo.

Orgoglio della nostra Siena, Matteo Betti è schermidore, specializzato nel fioretto e nella spada; con la Nazionale Italiana ha preso parte a 4 Giochi Paralimpici dal 2008 a Pechino, al 2020 a Tokyo e si sta attualmente preparando per Parigi 2024, dimostrando grande “longevità sportiva”: ad oggi vanta un oro, quattro argenti e tre bronzi iridati. Di medaglie dunque ne ha vinte tante nella sua vita di schermidore, ma quella più importante la vince ogni giorno nel suo impegno a 360 gradi, a fianco del mondo della disabilità, sportiva e non.

Fabrizio Mori,ha fatto la Storia dei 400 metri ostacoli nel nostro Paese ed è ancora oggi primatista italiano di questa specialità. Dopo aver conquistato nel 1998 un bronzo europeo, nel 1999 si è laureato campione mondiale dei 400 metri ostacoli a Siviglia, stabilendo il nuovo record italiano della specialità con il tempo di 47″72.  Ha partecipato ad altri Campionati Mondiali ed a ben tre edizioni consecutive dei Giochi Olimpici, dal 1992 al 2000, conquistando per due volte la finale olimpica. Oggi è particolarmente impegnato nella preparazione dei giovani a questo sport e all’atletica in generale.

Le due glorie sportive della nostra Regione sono state intervistate da Giovanna Romano, giornalista senese, laureata in Storia del Giornalismo all’Università di Siena.

Particolarmente emozionanti i filmati delle prodezze sportive dei due ospiti ed in particolare il momento dell’alza-bandiera durante la premiazione dei due atleti, durante il quale tutto il pubblico presente si è alzato in piedi cantando con voce unanime l’Inno di Mameli.

A livello internazionale la presenza della Bandiera della nostra Italia avviene anche in casi e ambiti diversi, più drammatici, quando eventi di vario tipo interessano popolazioni più o meno lontane, quando è importante la rapida presenza, l’aiuto, la solidarietà portata da chi ha il nostro tricolore nella mente e nel cuore. E’ questo il secondo momento del percorso della Bandiera nel mondo, indicato come “Italia in azione nelle emergenze” ed ha vistol’intervento di Riccardo Romeo Jasinski, Colonnello commissario del Corpo Militare della C.R.I. oggi in congedo, qualificato Disaster Manager presso il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, da sempre in prima linea nelle emergenze del nostro Paese e all’estero.

Toccante il racconto della sua esperienza, appena quattordicenne, come “Angelo del Fango”, uno tra i molti giovani che contribuirono ad affrontare l’emergenza successiva all’alluvione di Firenze del 4 novembre 1966, esperienza che ha poi indirizzato la sua vita e la sua professione proprio nell’ambito degli interventi in situazioni di disastro. Infatti nel corso della sua carriera ha preso parte, in Italia ed all’estero, a missioni di soccorso alle popolazioni colpite da pubbliche calamità ricevendo riconoscimenti per l’attività svolta, tra cui anche l’onorificenza a Commendatore    dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Il percorso del Tricolore per le vie del mondo è continuato poi non per vie terrestri, ma per vie di mare, con rotte che lo attraversano in acque più o meno profonde, dove è presente la Marina Militare Italiana: ecco che la bandiera è diventata “navale”, con al centro della banda bianca l’emblema araldico con gli stemmi delle 4 Repubbliche Marinare, sormontato da una corona turrita e rostrata.

La bandiera sventola sulla brezza marina issata su una nave che da decenni solca le acque del Mediterraneo; la nave che nel 1962 venne definita dal comandante della portaerei americana US Independence come “La nave più bella del mondo”: si tratta della Nave Scuola Amerigo Vespucci entrata ormai nel cuore di tutti gli Italiani.

I presenti hanno avuto il privilegio di ammirare il veliero costruito nel 1931 come nave scuola per l’addestramento degli allievi ufficiali dell’Accademia Navale di Livorno, grazie a due recenti video, girati in Argentina, dove attualmente si trova la nave scuola. Con l’Amerigo Vespucci il Tricolore Italiano si è stagliato forte e presente tra il mare ed il cielo.

Il racconto è quindi proseguito in musica con “Il sogno Italiano”, intermezzo musicale completamente dedicato al Tricolore e alla Patria. Alessandra Fantoni, soprano dotato di una voce particolarmente versatile, in grado di spaziare dalla musica antica a quella pop e contemporanea, e Mario Costanzi chitarrista e cantautore con all’attivo la pubblicazione di 5 album, si sono esibiti in alcuni brani dedicati alla nostra amata Italia tra il XVI e il XX secolo, in un piccolo/grande viaggio nel tempo. Il percorso musicale ha preso inizio dalla polifonia Rinascimentale, con il canto a cappella Italia Mia di Verdelot, su testo di Petrarca, un accorato lamento per la frammentazione del Belpaese, per passare attraverso l’inno      Suona la Tromba, musica di Verdi e testo di Mameli, commissionato da Mazzini perché diventasse la “Marsigliese Italiana”; ed ancora sono stati eseguiti alcuni canti di guerra, tra cui due brani del Risorgimento e della Resistenza (con testo di Calvino) per     terminare infine con due brani del ‘900, Vola Colomba, e Dolce Italia, di Finardi, che nostalgicamente ricordano la Patria lontana.

L’esibizione si è conclusa con una bella versione solistica del coro Va’ Pensiero, da sempre nel cuore degli Italiani, fortemente applaudito.

Si è così giunti al momento finale del pomeriggio, in cui il nostro Tricolore, nel suo viaggio intorno al Mondo, non poteva che andare per cielo, dove si è mosso con grande velocità lasciando una scia che è sostanza ed è memoria, ci avvolge e ci proietta nel futuro, con il simbolo che appare in tutti i suoi aspetti valoriali. La bandiera, veloce come le Frecce Tricolori, che per pochi momenti hanno sbalordito la sala delle Lupe: è un istante, ma è un istante infinito.

Grande partecipazione di pubblico e grande successo dunque per la Festa Senese dedicata al 227° anniversario della nostra Bandiera, un patrimonio di tutti.